Sesso e... dintorni |
Domanda: |
Scusate il disturbo, ma ho bisogno di parlarne con qualcuno, non ce la faccio più... Ho diciassette anni; sono un ragazzo, ma biologicamente sono nato donna, e mi piacciono le donne. Non sopporto il mio corpo e non lo riconosco come mio, ma ho sempre nascosto questo mio disagio perchè ho paura di disgustare la mia famiglia. Ma negli ultimi tempi non riesco più a fare finta di niente. Non ho più fame e negli ultimi sei mesi ho perso undici chili: sono gravemente sottopeso, so che mi sto facendo del male e non riesco quasi più a reggermi in piedi, ma almeno così il seno, i fianchi, le curve sono spariti e forse non mi verrà più neanche il ciclo, la gente mi confonde facilmente per un maschio e la cosa mi rende incredibilmente felice, anche se per poco. So che non potrò mai essere un ragazzo, ma so anche che rimanendo così non riuscirò mai ad innamorarmi, ad accettarmi, ad essere felice, e al pensiero di dover passare in questo modo il resto della mia vita vorrei scomparire. Non riesco più ad andare a scuola (sto facendo moltissime assenze e probabilmente di questo passo dovrò ripetere l'anno, anche se ho una media di voti molto alta). Non vorrei mai più dover mettere piede fuori di casa, perchè dovunque vado sentirmi chiamare con il mio nome di battesimo, sentirmi appellare al femminile mi disgusta; è come se la gente si rivolgesse ad un'altra persona, e mi sento morire di solitudine. Ne ho parlato una sola volta con una psicologa amica di mia madre, e lei mi ha assicurato che è normale sentirsi così alla mia età, che è solo una fase e che comunque prima di fare qualunque passo dovrò aspettare anni; ma al pensiero di dover trascorrere così gli anni a venire mentre i miei amici, i miei coetanei intorno a me si innamorano, fanno esperienze, vivono la loro vita con il loro vero nome e la loro vera identità mi fa morire d'invidia e di tristezza. La psicologa ha detto che l'unica cosa a cui devo pensare è andare di corsa da un nutrizionista per curarmi e riprendere peso, ma piuttosto che riprendermi quelle curve disgustose, quel seno, quelle forme che ho distrutto con tanti mesi di sacrifici e rinunce preferisco morire di fame. Scusate lo sfogo, non c'è una vera e propria domanda di fondo, se non "cosa posso fare?". Devo aspettare che "la fase" passi? Ma so che se tra qualche anno mi renderò conto che la fase non è affatto passata, non riuscirò a convivere con la consapevolezza di aver sprecato gli anni più belli della mia vita in un passivo e speranzoso stand-by, di aver buttato al vento tante opportunità e tante esperienze. Ma se superare la fase significa accettare di convivere con questo corpo, arrendermi a vivere come una donna, allora non voglio superarla e non credo ci riuscirò mai. |
Risposta: |
Cara amic*, ci scusiamo molto del ritardo con il quale ti rispondiamo ma abbiamo avuto dei problemi con questa parte del sito, di solito tardiamo al massimo qualche giorno. Ma veniamo a te... La tua mail è davvero molto toccante e ho pensato molto alla risposta che ti sto scrivendo. Sicuramente in adolescenza si vivono periodi di sperimentazione della propria identità anche in ambito di orientamento sessuale. Poi con il tempo, che non vuol dire necessariamente anni, si stabilizzerà una forma, che non è mai definitiva al 100% ma sempre in cambiamento perché siamo esseri viventi in eterno rapporto con l'ambiente che ci circonda. Ti consiglio di approfondire l'argomento leggendo alcune delle nostre newsletter in cui trattiamo questi temi: http://spaziogiovani.ausl.pr.it/newsletter3/spidernetnews_71.htm http://spaziogiovani.ausl.pr.it/newsletter3/spidernetnews_64.htm http://spaziogiovani.ausl.pr.it/newsletter/spidernetnews_19.htm Un buon consiglio che ti ha dato la psicologa è quello di farti accompagnare in un percorso di sostegno rispetto alla questione del dimagrimento, occorre che tu stia bene con il tuo corpo e con la tua mente per aspirare alla felicità, che devi avere perché sei una persona giovane e piena di risorse, anche il fatto che ci hai scritto è veramente ammirevole, perché vuol dire che stai cercando delle soluzioni. Detto questo, non devi vergognarti di quello che senti e provi, sei una persona libera di seguire le proprie aspirazioni e se ti senti attratta dalle ragazze, non c'è nessun problema da risolvere, non sei malata, ma semplicemente "diversa" dalla media e come te ci sono moltissime persone con esperienze simili e diverse. Ti consiglio di parlare con ragazze e ragazzi che hanno affrontato le tue stesse difficoltà, qui a Parma collaboriamo con un'associazione che si chiama "L'Ottavo Colore" che si occupa dei temi legati all'amoaffettività in modo molto serio e degno di ammirazione. Ti lascio i loro recapiti, non so se sei di Parma, ma penso che ugualmente ti possano essere utili: email ottavocolore@gmail.com tel 347 5703226 Non devi rinunciare ad innamorarti o vivere serenamente la tua vita per nessuna ragione al mondo! Si può essere nati in un corpo di donna e desiderare le donne senza che questo sia un problema. Esistono esempi incredibili di donne lesbiche che riescono a vivere serenamente. Se pensi di avere bisogno di un supporto psicologico puoi anche rivolgerti al Consultorio per Adolescenti dell'Azienda USL della tua città, dove potrai chiarire i tuoi dubbi in modo riservato e gratuito. Su questo sito troverai tutti gli indirizzi dei Consultori d'Italia: http://www.salute.gov.it/saluteDonna/paginaInternaMenuSaluteDonna.jsp?id=913&menu=strumentieservizi Ci troviamo a Parma in via Melloni 1/B, tel. 0521393337. Per un accoglienza, tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 17.00. Un caro saluto dott.ssa Elisa Violante - Accoglienza Spazio Giovani di Parma
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