Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane.
[Italo Calvino: "Il visconte dimezzato"]
Cos'è un CAG?: Centro di Aggregazione Giovanile
A voi la parola: "Ora che sei andato via", una vostra lettera
Promemoria: I CAG di Parma e Provincia
Oggi il vostro amico Spidernet è andato alla ricerca di luoghi dedicati ai giovani ed ha scoperto un insieme di realtà che offrono la possibilità di incontrarsi, stare insieme, condividere esperienze e divertirsi.
Questi luoghi sono i CAG!!! Ma di cosa si tratta?!?
Scopriamolo insieme dalle parole di chi ne ha fatto esperienza...
L'acronimo è un po' infelice per i non addetti ai lavori... ma CAG sta per Centro di Aggregazione Giovanile. Si tratta di una struttura, di solito uno o più ambienti, con accesso completamente libero, offerti ad un gruppo di ragazzi in alcuni pomeriggi della settimana. In tale luogo, nella maggior parte dei casi organizzati da amministrazioni comunali o da parrocchie, vengono messe a disposizione in forma gratuita alcune apparecchiature per il tempo libero come postazioni internet, biliardini, playstation, giochi da tavolo, riviste.
I ragazzi possono frequentare il centro all'interno dell'orario di apertura decidendo se aderire o meno alle attività che vengono proposte e alle possibilità offerte nella giornata.
Il mondo dei CAG è molto vasto e variegato: possiamo dire quindi che non esiste un centro uguale ad un altro. Essi cambiano tantissimo in base al territorio nel quale nascono e si sviluppano, all'utenza, alla storia del progetto, agli operatori che vi lavorano. Solitamente tutti i CAG sono accomunati dall'utenza tendenzialmente adolescente o formata da giovani adulti (tra i 15 e i 25 anni per capirsi) e dalla presenza di personale educativo di riferimento per i ragazzi.
Perché un ragazzo dovrebbe frequentare un CAG?
Ci sono un sacco di buone ragioni per frequentare un CAG. Io conosco nello specifico quelle per frequentare il centro di Monticelli Terme ma in generale azzardo a dire che si tratta di un luogo dove è possibile trovare relazioni forti, informazioni e occasioni.
Credo che si tratti di un concentrato di possibilità di cui è difficile definire gli esiti ma che lascia spesso favorevolamente sorpresi e soprattutto di buon umore.
Come si caratterizza il CAG di Monticelli?
Il CAG di Monticelli ha una storia di 6 anni alle spalle.
Nato come Stanza Ragazzi, quale estensione della ludoteca presente nello stesso stabile, si è trasformata dopo un lavoro di restayling in Spazio Giovani Airjam.
Il centro è costituito da un ambiente chiuso ricavato dal restauro di uno spazio dismesso del Comune all'interno del quale sono stati ricavati diversi angoli per alcune attività. Sono presenti quindi 2 postazioni internet, un biliardino e diversi spazi aperti per attività di giochi da tavolo o semplicemente per chiacchierare o eseguire laboratori.
Il centro usufruisce anche di uno spazio esterno piuttosto consistente dove nei mesi più miti e caldi si allargano all'aperto le possibilità offerte ai ragazzi.
Facciamo un po' di pubblicità: siamo aperti i giorni dispari (lunedì, mercoledì e venerdì) dalle 15:00 alle 18:30, a Monticelli Terme in via Marconi 13, accanto alla biblioteca.
Qualcosa sui ragazzi che frequentano il CAG di Monticelli
I ragazzi che frequentano in un anno il centro sono circa un centinaio. Su una popolazione di 3500 abitanti non è poco!
Naturalmente non tutti frequentano nello stesso momento! anche perchè disponiamo di uno spazio contenuto dove contemporaneamente è possibile accogliere al massimo 20/25 persone.
L'affluenza è molto varia, sia nel corso della settimana (alcuni ragazzi preferiscono ad esempio il venerdì pomeriggio perchè si affievoliscono gli impegni scolastici e lavorativi), sia nel corso dei mesi (i mesi estivi risentono delle agognate vacanze). Così come alcuni preferiscono il primo pomeriggio per avere più tranquillità e altri il momento più vicino alla sera dove l'affluenza è sempre più alta.
Le presenze cambiano anche in base alle attività che vengono svolte quindi può succedere che in corrispondenza di alcune feste o di particolari laboratori il centro venga utilizzato anche da chi non lo frequenta abitualmente.
Il gruppo “storico” che utilizza il centro con regolarità è costituito da una trentina di ragazzi.
Uso il termine ragazzi perchè la maggioranza degli utenti sono maschi, ma non mancano le presenza femminili (almeno un terzo del totale).
Diversi ragazzi sono di origine straniera, soprattutto dall'Albania, dai paesi dell'est (Romania, Polonia), dall'Africa (sia del nord che centrale).
Si tratta di gruppi informali spesso formatisi all'esterno del centro (solitamente a scuola o in ludoteca) per poi consolidarsi nel tempo anche attraverso la frequenza del centro.
Si tratta di una realtà in continuo movimento cosicchè è facile vedere cambiare i visi che varcano la soglia del centro nel corso dell'anno e degli anni. Se da un lato questo è un elemento che rende difficile programmare il lavoro, da un altro punto di vista ne garantisce la novità e la trasformazione continua.
La cosa più buffa che ti ha detto un ragazzo?
Che non è giusto che io venga pagato per fare questo lavoro!
Nella percezione dei ragazzi non rientra nella categoria “lavoro” il fatto di passare del tempo a chiacchierare e giocare a biliardino e a calcetto.
In realtà c'è molto lavoro sotto per far sì che tutto funzioni.
In tanti poi, alle prese con la ricerca del primo impiego sono incuriositi dalla possibilità del lavoro educativo, anche se credo non abbiamo ben chiaro in che cosa consista realmente!
Che attività svolgete?
Le attività dipendono da diverse variabili. Naturalmente la bella stagione ci permette di stare all'aperto e di utilizzare degli spazi vicini dove è possibile fare attività sportiva, oppure è possibile fare feste, aperture serali, pizzate. O ancora brevi gite: gettonatissima la piscina.
Durante l'inverno, quando il clima è un po' meno gustoso, a seconda dei finanziamenti o delle occasioni offerte dal territorio, vengono proposti laboratori sia di tipo espressivo (realizzazione e montaggio video, falegnameria) oppure esperienziale (conduzione di un programma sulla radio locale). C'è modo anche di proporre alcuni momenti legati alla prevenzione: in particolare quest'anno è stata aperta una collaborazione con il Consultorio di Parma sul tema dell'educazione all'affettività e alla sessualità. In questo caso oltre a fornire informazioni sul tema, l'obiettivo è stato quello di mettere in contatto i ragazzi con gli operatori del servizio in modo da poterne usufruire con meno remore in caso di bisogno.
A Monticelli è possibile approfittare di uno spazio di teatro-cinema all'interno del quale vengono proposte visioni di film e/o spettacoli e laboratori teatrali: è davvero un lusso disporre di questo spazio che ogni tanto ci permette anche di curiosare il dietro le quinte dei vari spettacoli che vi si svolgono.
C'è poi tutta una parte che elude dalle proposte che ho descritto fin qui e sono le infinite chiacchiere sui più svariati argomenti che i ragazzi scambiano tra di loro e con gli educatori. Non si tratta di un aspetto di poco conto: il lavoro educativo poggia su questo aspetto buona parte della sua efficacia.
All'interno del centro poi le varie postazioni disponibili permettono ai ragazzi di entrare in relazione tra di loro attraverso la mediazione del computer, del biliardino, del gioco e degli omnipresenti divanetti. Del resto il CAG svolge un po' quella funzione che svolgevano i “muretti” e i luoghi informali, funzione che oggi si è un po' persa per strada.
Perché hai scelto di fare questo lavoro?
Ho lavorato molti anni con ragazzi adolescenti e ho maturato esperienza nel contatto con loro. Ho studiato come psicologo ma ho integrato alla svelta alcuni strumenti educativi anche solo per l'esigenza di sopravvivere ai vari contesti lavorativi che mi sono trovato ad affrontare e gestire. Spesso gli adolescenti possono essere un'utenza difficile che sa mettere alla prova: nel tempo ho imparato a vedere questo aspetto come qualcosa di stimolante più che un limite. Forse è per questo che riesco ancora a 33 anni a lavorare con gusto con loro.
Mi piaceva l'idea di sperimentare un ambito nuovo come quello dei CAG, che è molto diverso dal contesto scolastico dove avevo prevalentemente lavorato fino a pochi anni fa.
Un altro aspetto che ha suscitato la mia curiosità è stata la possibilità di conoscere un territorio nuovo (fino a poco tempo fa Monticelli per me era solo una località termale!) e la prospettiva di lavorare direttamente a contatto con una piccola comunità.
Voglio sottolineare che non sono solo a lavorare e che condivido questo progetto con una collega (Tania Torelli), un volontario (Danilo Pizzoleo) oltre che con l'equipe complessiva che ruota intorno al progetto (Alida Rabitti, Claudia Rabitti per il Comune, Francesca Rustichelli per la cooperativa Solidarietà 90). Far parte di un gruppo di lavoro costituisce la forza di un progetto che richiede pazienza, tempo e adattamento continuo.
Qual è l'esperienza più bella che ti è capitata nel lavoro al CAG?
Siamo riusciti a realizzare una bellissima collaborazione con il Comune di Montechiarugolo, in particolare con l'assessorato all'ambiente. All'interno dell'inaugurazione del nuovo parco fotovoltaico e della pista ciclabile che corre intorno al suo perimetro, alcuni ragazzi del centro si sono offerti per realizzare la cartellonistica per ciclisti e pedoni. Ne è nato un progetto interessante che ha valorizzato il recupero di materiale in discarica, le doti dei ragazzi (supervisionati da un esperto nella lavorazione del legno, Massimiliano Colangelo) e la vicinanza delle istituzioni al territorio e ai cittadini. Mi è sembrato un bellissmo modo di fare politica e di promuovere benessere.
Allo stesso modo l'esperienza della radio, protrattasi per quasi 5 mesi, ha permesso ai diversi ragazzi di cimentarsi in una sfida prima di tutto espressiva, creativa e comunicativa andando oltre l'idea del laboratorio. Da questa esperienza è nato un progetto di radio giovanile gestito direttamente dai giovani con una trasmissione in orario serale. Anche questo è stato per me un ottimo esempio di come i ragazzi, uno volta trovato un mezzo espressivo stimolante siano in grado di aprirsi al terrotirio e prendersi delle responsabilità.
Ringraziamo Massimiliano Anzivino del Centro Giovani di Monticelli Terme per aver risposto alle nostre domande e anche per averci un po' incuriosito...
Ora che sei andato via
Caro amico, circa un mese fa a quest’ora facevo in fretta i compiti per uscire con te. E ora perché sono qui a scriverti cose che potrei dirti da vicino? Forse perché l’altro giorno sei partito per farti curare ,perché forse in quell’ospedale così lontano ma così importante tu potrai finalmente tornare normale... Ma la cura è lunga e ci vorranno mesi. Come farò io in tutto questo tempo? Tu mi conosci meglio di chiunque altro, sei cresciuto con me e sai che il mio problema più grande è quella di avere una scarsissima autostima. Prima,vedendoti lì su quella carrozzina mi sentivo bene per il semplice fatto di renderti felice, mi sentivo giusto e importante ridevamo insieme e abbiamo fatto cose di cui eravamo protagonisti e che mi hanno reso ciò che sono oggi. In silenzio ti sei confidato con me e mi hai insegnato a fidarmi degli altri. Credevo in me, credevo in noi e tutto era li con il sole e con la pioggia, poi c’era quella stramaledetta malattia che mi ha portato via la mia fonte di autostima. Al tuo fianco mi sentivo fortunato e mi veniva la forza per affrontare sfide estreme come quelle che la vita ha fatto affrontare a te. Non avevo paura di niente e tutte le cattiverie intorno a me sparivano. Ma oggi che tu non ci sei il cielo è piovoso ed io non riesco più a scovare il sole che splende dietro le nuvole ed ho una paura matta di affrontare la difficile verifica che mi attende sul banco domani. Forse sarebbe giusto avere tante persone su cui contare ma tu mi bastavi. Sei veramente importante! Ed ora che mi manchi quanto la fiducia in me stesso mi affligge un pensiero:ora che tornerai e sarai diverso, resterai sempre mio amico? Ci sarai sempre quando una nuvola nera mi annebbierà la vista e avrò bisogno di te per credere in me stesso? Paura... aiutami se pur lontani, a sconfiggerla e qualunque cosa succeda credi sempre in me perché tu sei l’unico che può farlo veramente. Grazie amico!
Fede - ITSOS Gadda di Fornovo
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